NON ACCADRA’ MAI PIU’

di Sabrina Conti

Tin tin tin tin tin ti … la la lalalala la la opla’ 

1 Gennaio 2021! 🥂

Vienna, sulle note del Concerto di Capodanno, mirabilmente diretto dal Maestro Riccardo Mutti, il Mondo è unito in Mondovisione.

Le poltroncine del Musikverein sono vuote: ma l’Arte salverà il mondo!

Chi vive creando per la Dea, come sempre è il più penalizzato nei momenti di crisi, ancor peggio con una pandemia in corso.

Le note avvolgono e non è difficile volare via, lontano da un’Epoca così vuota, sempre più priva di Anima ed Amore.

Ma l’uomo sopravviverà anche a questa catastrofe che non è solo pandemia ma soprattutto la crisi economica che si porta dietro.

Ci leccheremo le ferite, dopo avere seppellito i nostri morti e rinasceremo: proprio come dopo una guerra.

Forse vi era bisogno di tutto ciò per comprendere tutto quello che stavamo perdendo in un vortice di pressapochismo e consumismo di massa.

Respirate: tre due uno e… siamo nel 2021.

Pianeti importanti si muovono nella volta celeste che ci sovrasta, privandoci, dicono gli astrologi, delle ultime cose inutili che ci erano rimaste.

Avete brindato in questi giorni come da piccini, di nascosto dalle Autorità? 

Vi siete nascosti nei portoni mentre passavate da una abitazione all’altra per rubare un sorriso ed una risata da amici e parenti? 

Vi siete sentiti un po’ carbonari?

Vi è mancata la libertà?

Si?

Allora ballate, lasciatevi qui ed ora inebriate dai saltelli della polka e quando il cuore avrà ripreso un battito regolare, fluttuate sulle note del Bel Danubio Blu e pensate che comunque vada sarà un successo… 

Non ci credete?

Ripensare a questo 2020: non vi viene in mente proprio nulla che vi abbia fatto sorridere, commuovere, che vi abbia scaldato il cuore?

Sono certa di si!

Ed allora avete la chiave: ricominciamo ad usarla, si trova dentro ognuno di noi.

E va ancora a finire che pure le sedute vuote dei teatri di tutto il mondo, ci sorrideranno sulle note della Marcia di Radeztki.

Succederà ancora, ma basta conoscere la via per uscirne e provare a percorrerla tutti insieme.

Auguri !!!

Una piazza dimenticata

Luca Rolandi

Per capire quale fu il significato politico della strage della Banca dell’Agricoltura a Milano, è necessario ripercorrere il processo che ha portato progressivamente alla militarizzazione della lotta politica, di cui Piazza Fontana rappresentò nel 1969, il culmine più estremo. A partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, il ricorso sempre più diffuso alla violenza, rappresentava per alcune minoranze estremiste il “mezzo più efficace e più rapido per modificare i rapporti di potere. La violenza diveniva quindi, per entrambe le parti contrapposte, neofascismoda una parte e sinistra extraparlamentare dall’altra, “l’acceleratore dei processi economici e sociali”.  

Il 12 dicembre 1969, con la bomba che esplode nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, a Milano, gli italiani entrarono in una fase storica che sarebbe durata tre decenni: il terrorismo, la strategia della tensione, le stragi, il tunnel della violenza come infame forma di lotta politica.

Tutto ad un tratto, sulla scena nazionale comparivano morti ammazzati. E tutto partì, in modo non solo simbolico, ma con il sacrificio di vite umane innocenti da quell’ordigno contenente sette chili di tritolo, piazzato sotto una panca della filiale milanese che esplose alle 16,37, nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana, a Milano. Il bilancio delle vittime fu di 17 morti e 87 feriti. Poi piste anarchica dapprima e poi neofascista, processi, rinvii, inchieste, altre morti e infine condanne. Ma resta una macchia indelebile nella storia nazionale, l’inizio di un tunnel di violenza e morte che avrebbe spezzato lungo un ventennio l’Italia negli anni Settanta e inizio Ottanta.

LA PUNIZIONE ESEMPLARE

di Sabrina Conti Ho fatto un sogno. Ero in un grande salone con tutte le massime cariche religiose politiche mondiali. Vi erano amici cari e sconosciuti. Ci stavamo per sedere a pranzo tutti insieme. Tra noi era seduto un terrorista, stravagante e sorridente. In un piccolo foglietto avevo segnati tre… Continue reading

L’Italia non è un paese per giovani

Redazione Con l’arrivo dell’anno nuovo vale la pena ricordare le dinamiche demografiche del nostro Paese. L’Italia è uno dei Paesi più vecchi al mondo. L’ultimo rapporto IStat sulla popolazione italiana relativo al 2018 fornisce dati inconfutabili che confermano un trend continuo che non può non destare interrogativi e preoccupazioni per… Continue reading